QUESTA PAGINA E' DEDICATA A TUTTE LE AZIENDE ITALIANE CHE PRODUCONO PRODOTTI PER

NOI E PER LE NOSTRE AMATE MOTO.


 

zard exhaust  

 

OJ ATMOSFERE METROPOLITANE


Testo foto e prova: Claudio Zanoni


Nel panorama dell’abbigliamento tecnico per il motociclista, la oj si presenta con un catalogo ben assortito, frutto dell’esperienza maturata nel settore.
Le proposte di questa azienda Milanese coprono il fabbisogno di chi la moto la usa tutti i giorni, per lavoro, per svago, ma soprattutto in vacanza. E’ infatti nelle lunghe trasferte che nasce l’esigenza di avere dei prodotti specifici, pratici nell’uso e capaci di adattarsi alle diverse situazioni meteo che si possono incontrare lungo la strada. A quasi tutte le richieste oj ha la risposta, abbigliamento e accessori antipioggia, guanti, sottocaschi e accessori antivento, giacche uomo donna e bambino, borse moto, zaini e accessori per il viaggio, occhiali, coprigambe, coprimanopole e coprisella. Insomma un catalogo ben nutrito dove difficilmente non troverete quel che vi serve.
Nella produzione di alcuni prodotti l’azienda si appoggia a partner qualificati extraterritoriali e nel caso di quelli testati da noi, sono interessati i pakistani.

FIGHTER G66


Arrivano sul mercato i nuovi guanti proposti da OJ atmosfere metropolitane, particolarmente indicati per tutti i possessori di moto italiane.


L’Italico tricolore disposto lungo l’indice ed il medio, conferisce al guanto un’estetica retrò nascondendo la sua indole turistico - sportiva. Completamente in pelle, alternano zone microforate che facilitano l’aerazione ad altre rinforzate con doppio strato nei punti di maggior usura, e nella malaugurata situazione di un incontro ravvicinato col suolo le nocche sono protette da una struttura rigida anch’essa ricoperta da un sottile strato di pelle termosaldata. Per meglio adattarsi alla mano del pilota è stato inserito del tessuto elastico lungo i fianchi delle dita. L’interno è completamente foderato con materiale traspirante sintetico in grado di garantire conforto anche durante le lunghe trasferte. E sempre con un occhio di riguardo verso la sicurezza del motociclista, sono state inserite sul dorso esterno del guanto delle bande in materiale riflettente che aiutano a farsi vedere nel buio della notte e nelle gallerie. La chiusura del polsino è garantita da una abbondante e pratica striscia di velcro posta sul dorso del polso.


LA PROVA


Ho potuto constatare le qualità di questo prodotto nel corso di un breve viaggio compiuto lungo le strade del nord Europa.
Cosa che non andrebbe mai fatta è proprio quella di usare un capo tecnico di abbigliamento per la prima volta su lunghe distanze, evitando così di scoprire eventuali difetti quando ormai ci siamo allontanati troppo da casa.
I guanti in particolar modo, (come le scarpette per un calciatore), bisognerebbe usarli quel tanto da permettergli di adattarsi meglio alla nostra mano e soprattutto, abituarsi alla riduzione di sensibilità nell’uso dei comandi della moto.
Impossibilitato dai tempi ristretti a mia disposizione, sono partito per il viaggio indossando i fighter G66 senza averli rodati nemmeno con un giro attorno a casa.


Parto in direzione nord attraverso la Val d’Adige, siamo in piena estate e la temperatura esterna si aggira oltre i 30C°.
Alternando tratti di statale a interminabili percorrenze autostradali, posso apprezzare come il sistema di aerazione dei guanti funzioni egregiamente sia alle basse che alte velocità.


La sensibilità sui comandi è superiore a quanto mi aspettavo da un guanto dall’anima “sportiva”, tant’è che li tengo indossati anche per fare benzina e quasi mi permettono anche il controllo della carta moneta.
Entro in Germania, le temperature si abbassano tra i 15 e 18C°.


La fodera interna in materiale sintetico traspirante, svolge il suo compito mantenendo le mani in temperatura di esercizio. Poi come da copione comincia a piovere; attendo un bel po’ prima di indossare i copri guanti. Voglio capire quanta strada permettono di fare prima di arrivare all’inevitabile. Ebbene, sotto ad un copioso temporale estivo, sono riuscito a percorrere ben 12km prima di ritrovarmi con le mani bagnate, ottimo direi, e nel caso si ripetesse c’è tutto il tempo per fermarsi e indossare la tuta antiacqua , copri guanti e copriscarpe.


Il giorno seguente entro in terra Danese, la coda di una tempesta ha lasciato le strade bagnate e abbassato ulteriormente la temperatura, ora viaggio costantemente sotto i 10C°, il guanto è ancora umido dal giorno prima, ora le mani cominciano a sentire gli affetti del freddo, bene ho scoperto il limite di utilizzo dei fighter G66.
Arrivo nel sud della Svezia, e nonostante la latitudine, il clima è simile alla primavera. Sole, cielo terso, aria frizzantina e termometro fisso a 21C°, ora si che è piacevole indossare questi guanti.
Aggiungo inoltre che quest’ultimi li ho indossati anche nelle operazioni di scarico e carico bagagli dalla moto, nel montaggio della tenda e addirittura mentre cucinavo in sostituzione dei guanti da “forno”.

 


PAGELLA


Utilizzati per dieci giorni, di cui 92h,43m alla guida compiendo 4903km tra sole acqua nebbia freddo e caldo; i guanti FIGHTER G66 hanno dimostrato la loro tempra.

Non hanno ceduto un millimetro di taglia, il materiale interno non ha dato segni di deterioramento, la pelle non ha perso colore, non si è logorata nei punti di maggior contatto con le manopole e neppure l’interno dita a contatto con la leva frizione, “ dove lo stress meccanico è più elevato”, ci sono segni di usura.
E alla prova olfatto: profumano ancora di pelle.
Unico neo (con molta probabilità imputabile al fatto che quelli usati erano un prototipo), è stato il saltare di 4 punti di cucitura su un rinforzo nel palmo del guanto destro. Molto pochi in proporzione a quanti ne servono per confezionare questo prodotto, e comunque considerato l'uso intensivo e in ogni condizione, possiamo definire senzaltro un peccato veniale!



Voto finale 9/10

 

 

 

                     

 


 

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